L'ADDIO A TOTO' SCHILLACI

Ci lascia un'altro simbolo, dell'Italia che non c'è più


Salvatore Schillaci, per tutti semplicemente Totò. L'Eroe delle Notti Magiche di Italia 90, il simbolo della bella Italia libera e spensierata che purtroppo non c'è più, ci ha lasciato. Una brutta malattia figlia di quest'epoca di bugie, menzogne e farabutti che lucrano alle spalle della gente, s'è portata via, un Ragazzo del popolo. 

Totò era uno di noi. Un ragazzo Siciliano, cresciuto con il sogno del pallone. Al mattino presto, faceva i lavori più umili e faticosi per potersi dedicare al Calcio nel pomeriggio. Non era andato a scuola perchè ai libri ha sempre preferito la fatica. Poi un giorno, l'esordio con il Messina, la realtà che andava oltre il sogno, poi la telefonata di Agnelli, la Juventus, la Nazionale, il Mondiale del 1990

Un mondo lontano, anzi lontanissimo. Un'Italia che non esiste più, ancora Libera e fiera d'esserlo, nel pieno del suo boom economico, ricca e invidiata da mezza Europa. La produzione industriale mai così alta, aveva reso il ceto medio delle Famiglie Italiane, una realtà sognante che guardava a Italia 90 con speranza e desiderio di riscatto. 

C'era grande attesa, per quel Mondiale in casa nostra. Salvatore Schillaci, per tutti Totò, venne convocato quasi a sorpresa, non era certo la prima scelta nell'Italia di Baggio, Vialli, Mancini e Ancelotti ma con grande umiltà ed orgoglio, si mise a disposizione del Tecnico, aspettando in panchina la sua occasione. 

Puntualmente il destino, quell'occasione gliela diede e da allora, Totò Schillaci è diventato un simbolo dell'Italia. E' sempre stato uno di noi, un ragazzo semplice, su cui nessuno avrebbe scommesso ma che alla fine ha avuto ciò che sognava ma proprio come gli Italiani che in quegli anni 90 sognavano la loro rivincita, anche per Salvatore la vita aveva altri progetti. 

Ben presto, le notti magiche furono solo un ricordo e mentre l'Italia viaggiava veloce verso l'abisso che di lì a poco ci avrebbe inghiottiti, anche Salvatore Schillaci lentamente e troppo precocemente prese la via dell'oblio. Una parentesi all'Inter poi lo sbarco in Giappone e nel 1999 la fine della carriera che casualmente coincide con la fine dell'epoca d'oro anche della nostra Nazione. 

Salvatore Schillaci è stato un simbolo, non solo per gli amanti del Calcio che insieme a lui hanno sperato in una vittoria forse impossibile, Totò ha rappresentato un pezzo della storia di questo paese, con tutti i suoi limiti, con tutti i suoi difetti, con tutte le sconfitte ma anche con tutti i successi. 

Ci mancherai Salvatore, o meglio Totò. Con te, se ne va per sempre un pezzo di Italia, di quella bella.


Articolo a Cura di Davide Gerbino per DG Sport e DG Network


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