dirty pop


Recensione e Riflessioni, Serie TV Netflix



Se pensi agli anni 90, una delle prime cose che ti verranno in mente sono sicuramente le Boy Band! Backstreet Boys e N'Sync ma anche molte altre che in quegli anni scalarono le classifiche mondiali, portando il Pop più semplice e commerciale in cima al mercato discografico. Ma chi c'era dietro questo successo? La Serie TV Netflix "Dirty Pop" prova a spiegarcelo, mostrando che non tutto è oro quel che luccica. 

Agli inizi degli anni 90, la Musica era principalmente Rock, in tutte le sue varianti dai Nirvana, agli U2, dai Red Hot Chili Peppers, ai Metallica, dai Guns N' Roses al brit pop degli Oasis che stava nascendo in Gran Bretagna. C'era poi il rap di 2Pac e degli altri aspettando Eminem. Il Pop viveva di contaminazioni, con Madonna che sperimentava con l'Elettronica e Michael Jackson sempre più in crisi di identità, restava poco altro, fino a quando, nel 1993, qualcuno ebbe l'idea di creare i Backstreet Boys

Già creare... perchè se le grandi rock band erano nate in cantina, tra amici appassionati di musica, divenuti poi rock stars, le Boy Band del Pop sono state costruite a tavolino, in studio, unendo pezzi, aggregando ragazzi che molto spesso neanche si conoscevano. Insomma una vera e propria operazione commerciale. Artefice di tutto questo fu un certo Lou Perlman

Ufficialmente uomo d'affari nel settore delle compagnie aeree, Lou Perlman è in realtà un tuttofare alla continua ricerca di business. Ama la bella vita e il denaro e dunque cerca tutti i modi per far soldi, in modo più o meno lecito. 

Tra le sue idee più geniali, la creazione del fenomeno Boy Band che in pochi anni, avrebbe rivoluzionato il mondo della Musica. Lou Perlman è il padre artistico dei Backstreet Boys e degli N'Sync solo per citare le sue creature più note ma nella sua scuderia compaiono atri nomi importanti di quegli anni quali LFO, Natural e O-Town

Insomma un genio della Musica, un rivoluzionario e un visionario? Assolutamente sì... ma anche un truffatore. La Serie TV Netflix "Dirty Pop" racconta infatti l'ascesa ma anche la caduta di Lou Perlman, i suoi affari, le sue amicizie, il rapporto alquanto strano con i ragazzi delle Boy Band, l'amore viscerale e la fine di tutto tra le carte dei tribunali. 

Questa Serie TV ci mostra il dietro le quinte di un mondo tanto affascinante ed intrigante, quanto malato e perverso. Tutte le contraddizioni dello spettacolo, della Musica. Finché Lou Perlman ha avuto la possibilità di spostare ingenti somme di denaro, quel mondo era ai suoi piedi. Tutti lo amavamo anche se in realtà tutti cercavano di sfruttarlo il più possibile. 

Ovviamente "Dirty Pop" ci mostra che egli stesso faceva altrettanto ma alla fine della storia, sinceramente non è stato facile comprendere chi sia veramente la vittima e chi il carnefice. Tutti hanno fatto il loro interesse, tutti hanno giocato sporco, tutti avevano e hanno ancora oggi più di uno scheletro nel loro armadio ma alla fine il "mostro" è per tutti solo lui Lou Perlman

Ci piacciono queste Serie TV documentario perchè ci mostrano uno spaccato della nostra società. Vanno tuttavia guardate con grande senso critico, senza limitarsi a ciò che viene raccontato ma cercando di fare un piccolo sforzo andando tra le righe della narrazione. Solo così si riesce ad avere una visione quanto più reale possibile dei fatti. 

E' un modo di essere spettatori abbastanza difficile in realtà, quasi nessuno riesce a soffermarsi un attimo, andando oltre quello è che il primo impatto o la prima impressione, così facendo in molti si perdono il vero significato delle cose, lasciando in un angolo un pezzo importante di verità.


Articolo a cura di Davide Gerbino, Correspondent Creator per DG Network e ToMyChart



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