L'ADDIO A SVEN GORAN ERIKSSON
Ci ha lasciato il maestro svedese del Calcio
Dopo una lunga malattia ci ha lasciato il maestro del calcio svedese Sven Goran Eriksson. Un gentleman dello sport, amato anche dalle tifoserie avversarie per la sua capacità innata di vivere il calcio alla vecchia maniera, un calcio d'altri tempi.
L'Italia l'ha conosciuto negli anni 80, con una prima avventura non fortunatissima sulla panchina della Roma, quella squadra non vinse lo scudetto ma Eriksson riuscì comunque a farsi ben volere dalla sua curva e pure dai suoi avversari. Qualche anno dopo arrivò sulla panchina della Sampdoria, una società ben diversa da quella attuale che arranca in Serie B, era la squadra di Mancini, Mihajlovic e tanti altri talenti che di lì a poco, grazie anche agli insegnamenti del maestro Svedese, diventeranno dei campioni.
E' sulla panchina della Lazio di inizio millennio che Sven Goran Eriksson si toglie le più grandi soddisfazioni, in particolare, tra tante coppe nazionali e internazionali, arriva il tanto atteso Scudetto. Una vittoria che lo farà entrare di diritto, nella storia dei grandi Allenatori della Serie A.
In quel Calcio d'altri tempi, dove ancora l'Amore per la maglia era un valore, Sven Goran Eriksson riuscì a farsi amare trasversalmente anche delle opposte squadre della capitale, cosa che non succede quasi mai. Il suo insegnamento era fatto di tattica, bel gioco, dedizione e sacrificio. Riusciva a lavorare con ragazzini e con grandi campioni alla stessa maniera, con la stessa naturalezza.
Chi l'ha conosciuto, lo ricorda come un gentleman, un signore nel vero senso dalla parola. Pragmatico ma anche simpatico e alla mano, aveva la capacità di mettere a proprio agio giocatori, dirigenti, giornalisti e tifosi.
Ci lascia una brava persona, oltre che un grande Allenatore e un grande Uomo di Calcio.
Hej Sven! Ora potrai allenare gli Angeli del cielo, salutaci e abbraccia Sinisa...
Articolo a Cura di Davide Gerbino, Correspondent Creator, per DG Network
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