UN ANIMALE SELVAGGIO

Recensione Libro di Joel Dicker




Joël Dicker è nato a Ginevra nel 1985. 

Figlio di una bibliotecaria e di un insegnante di francese si laurea in legge nel 2010. Diventa famoso in seguito alla pubblicazione del suo secondo romanzo nel 2013, “La Verità sul caso Harry Quebert” da cui viene tratta l’omonima serie televisiva. Nel 2015 esce in Italia il suo primo romanzo “Gli ultimi giorni dei nostri padri” già conosciuto e premiato in Francia. Prosegue la sua carriera letteraria con “Il libro dei Baltimore” (2016), “La scomparsa di Stephanie Mailer” (2018) e “L’enigma della camera 622” (2020). “Un animale selvaggio” è l'ultima opera dopo quattro anni di attesa.


La storia è ambientata a Cologny a pochi chilometri da Ginevra

Protagoniste due famiglie in apparenza simili ma in realtà molto diverse. 


La prima ,i Braun, vivono in una grande e lussuosa casa di vetro in mezzo al bosco con piscina e giardino privato. Sophie e Arpad sono molto felici delle loro vite. Due figli, due bei lavori e ovviamente un tenore di vita da fare invidia a molti.


I Liégean invece vivono in un modesto ma del tutto rispettabile comprensorio di villette soprannominato “Lobbrobrio”. Greg e Karine sono un funzionario pubblico e una commessa che si districano tra i figli e la vita matrimoniale traballante. Incontrano i Braun grazie alla frequentazione dei figli tra scuola e allenamenti di calcio e ne rimangono subito ammaliati.


Sophie ,affascinante avvocato, non passa inosservata e Arpad ,banchiere, intrattiene tutti con il suo carisma e i suoi modi. 

Le due coppie si incontrano alla festa di compleanno di Sophie e tra le due donne nasce subito una bella complicità. Greg invece sviluppa una vera e propria ossessione per la coppia e soprattutto per l’avvocatessa. 


In ballo ,mentre tutto questo si svolge, c’è una rapina che sta per essere eseguita e i dettagli rimangono vaghi. Greg fa parte del gruppo d’assalto della polizia e agisce in incognito da una vita e nello stesso modo inizia a spiare la casa di vetro per dare soddisfazione alle proprie “voglie”. Non si immagina che in realtà quello che verrà a scoprire sarà una vera e propria sorpresa oltre che la causa di tutti i suoi mali.  


La perfetta vita dei Braun viene sconvolta dall’arrivo di Fauve il cui ruolo si capirà mano a mano che il mistero della rapina si chiarisce. Quel che è sicuro è che Sophie e Arpad sono tutto tranne che perfetti e felici. Troppi segreti circondano le due coppie, segreti che nemmeno i rispettivi coniugi conoscono uno dell’altra e tutto questo molto presto si rivela scatenando una serie di avvenimenti che sconvolgeranno tutto e tutti…o quasi.


Si tratta di un vero e proprio giallo che inizia come una cronaca scandita dai giorni che mancano alla rapina e si alterna tra voci narranti diverse. Prima Greg, poi Karine e così via fino alla completezza del piano. Il piano che viene spiegato pagina dopo pagina rimane di fatto un mistero fino all’ultimo e gli stessi protagonisti ne saranno vittime. La scrittura scorre molto bene e sembra quasi di leggere una sceneggiatura di un film visti i cambi immagine repentini e le descrizioni asciutte e ridotte all’osso. 


Quello che sembra importante sono solo i fatti così come sono, ma ad un tratto si cambia e viene soddisfatta la necessità del lettore di avere più chiari i dettagli e le retrospettive dei singoli attori in gioco. Si legge in un paio di giorni senza fatica e descrive molto bene uno spaccato della nostra società. Lo stato sociale, i soldi, quello che facciamo credere agli altri e soprattutto quello che celiamo; la nostra vera essenza, i nostri istinti sedati proprio come un animale selvaggio tenuto in cattività. Si può dire che il protagonista non è il colpo che deve avvenire il 2 luglio 2022 ma le apparenze; quella che gli altri vedono di noi e quello che noi vogliamo far vedere. 



“..Il 2 luglio 2022 ,a Ginevra, una clamorosa rapina a mano armata finì sulle prime pagine di tutti i giornali. Questo  libro ne racconta la storia….”