35 anni da piazza tiananmen


Molti di quei manifestanti, sono ancora in Carcere


Era il 4 Giugno del 1989 quando dei ragazzi coraggiosi, sfidarono il regime Comunista per rivendicare i loro Diritti. La storia, racconterà di questa giornata come quella dei fatti di Piazza Tiananmen, quando i Carri Armati rossi marciavano contro manifestanti inermi che chiedevano solo un po' di Libertà e Giustizia sociale.


Sono passati 35 anni, in Cina anche solo il ricordo di questa giornata significa rischiare la vita o almeno la propria libertà individuale. Non si può commemorare, non si può ricordare, non si può parlare. Il regime Comunista non ama chi propone una visione del mondo diversa da quella del Partito, tantomeno ama chi osa andare contro a quelli che sono i dettami del governo, oggi nel 2024, nel silenzio assordante dei media, anche occidentali, molti di quei ragazzi, oggi uomini, sono ancora in carcere per reati d'opinione. 


Riportiamo una piccola parte dell'articolo di questa mattina uscito sul sito d'informazione indipendente Asia News, uno dei pochi che in questo giorno del ricordo ha avuto il coraggio di elencare i nomi dei detenuti politici "colpevoli" di aver partecipato alla rivolta pacifica di Piazza Tiananmen. L'Articolo completo lo trovate al link a fondo pagina, leggetelo e diffondetelo, per mantenere viva la memoria. 


“Per 35 anni, tutti i massimi dirigenti cinesi, da Li Peng a Xi Jinping, si sono preoccupati di cancellare i ricordi del 4 giugno perseguitando coloro che pacificamente chiedono di assumersene la responsabilità. Tutti coloro che hanno a cuore la giustizia dovrebbero chiedere pubblicamente alle autorità cinesi di rilasciare immediatamente e senza condizioni questi e tutti gli altri prigionieri di coscienza in Cina”. È l’appello che Chinese Human Rights Defenders - una delle maggiori organizzazioni internazionali a sostegno delle battaglie dei dissidenti cinesi - ha lanciato in occasione del 35° anniversario del massacro di piazza Tiananmen. Un’iniziativa accompagnata da una lista di 27 nomi di persone che a vario titolo, si trovano ancora in carcere per quella stessa battaglia. Un elenco “lungi dall'essere completo - spiegano gli attivisti - ma che rappresenta una finestra sulla gravità, la portata e la persistenza delle rappresaglie da parte del governo cinese negli ultimi 35 anni”. 


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