LA CASA SENZA RICORDI

Recensione Libro di Donato Carrisi



Secondo capitolo della saga de "L' Addormentatore di Bambini Pietro Gerber" di Donato Carrisi. Pubblicato nel 2021.


In questo libro Donato Carrisi ripropone un’altra vicenda dello psicologo infantile Pietro Gerber, dopo che, nel primo libro, ci lascia con una situazione irrisolta. In "La Casa Senza Ricordi" il nostro protagonista è preda degli avvenimenti precedenti e prova ad andare avanti nel suo lavoro e nella sua vita.


La storia di Hanna Hall ha lasciato qualche strascico, ma ora non c’è tempo per pensarci.

Nico, un bambino di dodici anni, viene ritrovato nel bosco da un’anziana allevatrice di cavalli dopo otto mesi di latitanza con la madre. Di lei nessuna traccia e inoltre il bambino sembra essere stato nutrito e accudito a dovere. L’unico problema è che il piccolo non parla e sembra perso nella sua mente. Il perfetto lavoro per il nostro ipnotista di bambini. 


“...Nessuno è disposto a credere alle storie dei bambini…”


Viene convocato dalla Baldi e inizia a esaminare il piccolo. Non passa molto prima che si renda conto che il piccolo Nikolin in realtà è stato usato come contenitore per un messaggio importante. Un misterioso personaggio infatti ha modellato la mente del bambino per fare di lui il suo altoparlante. La storia che deve raccontare interessa molto da vicino Pietro e solo lui ha le capacità e le istruzioni per sbloccare, giorno dopo giorno, un frammento della storia. 


La scrittura di Donato Carrisi è sempre molto coinvolgente anche se in questo capitolo si perde un pochino nei tecnicismi e nelle ripetizioni di nozioni e informazioni già note ai lettori del ciclo Gerber. La storia risulta molto impattante e affiancata a una realtà inquietante di storie vere, ma il finale lascia un pochino di amaro in bocca. A differenza del primo volume, La casa delle Voci, questo "La Casa Senza Ricordi" non arriva a una conclusione che il lettore si aspetta (ovviamente non farò spoiler) sappiate solo che non è all’altezza del primo volume. 


Visti i punti sospesi tra il primo e il secondo libro non ci resta che sperare che nel terzo Donato Carrisi ci aiuti a fare chiarezza sul passato di quest’uomo che si rivela essere pieno di misteri.


“..Tu l'hai mai incontrato un mostro, dottore? Uno di quelli che pensi esistano soltanto nelle fiabe o nei film dell'orrore? Un essere immondo, uno sbaglio di Dio? Per capire che ce l'hai proprio davanti agli occhi, devi prima convincerti che è possibile. Ed è la parte più difficile. Perché nessuno ti ha mai insegnato a riconoscerlo. Nessuno ti ha mai spiegato che, quando lo vedrai, ti sembrerà del tutto simile alle persone che incontri ogni giorno….”