social confusione


Li usano Tutti ma nessuno li sa usare



Cosa ti fa pensare che la foto della tua vacanza a Bergeggi possa in qualche modo interessare a qualcuno?? Quando riposti su Facebook, l'articolo del "giornale" online locale, con la "notizia" della Sagra della Banana Marentina, in che modo ritieni possa essere utile a qualcuno, considerando che vedranno quel contenuto più o meno i quattro?? 


Sono solo due dei tanti esempi di come la maggior parte degli utenti dei Social Media, in realtà non abbia la minima idea di cosa siano gli stessi Social Media, di come funzionino e tanto meno a che cosa servano. Postare il resoconto della vacanza low-cost come fosse una settimana a Dubai, non ha alcun valore Sociale, Culturale e neppure economico se proprio vogliamo dirla tutta. 


Di fatto stai riempiendo un social di merda, nel vero senso della parola, di materiale totalmente inutile che non vedrà nessuno e che sarà solo un altro sasso nel mare, fino a quando quel mare esploderà perchè troppi sassi non ci stanno più. 


Ma proviamo a capire come funzionano i tre Social Media principali in Italia (secondo i dati di download ed iscrizioni effettive) ovvero Instagram, TikTok e nonno Facebook.  Lasciamo fuori YouTube perchè di fatto è più una piattaforma streaming che un social media vero e proprio. 


Partiamo dagli utenti medi. Su Facebook, troviamo i cosiddetti "boomer" ovvero gli ultra quarantenni e più. Quelli che usano il social ancora per il "Buongiornissimo" e che ritengono Facebook l'espansione dello stato di WhatsApp. Hanno trasformato questo social in una sorta di album foto/video molto anni 90, quando ti ritrovavi ogni tanto, in quella imbarazzante situazione di dover sfogliare il foto-album vacanze di amici e parenti, scatti assurdi, imbarazzanti, tutti uguali, inutili di cui non te ne fregava nulla. Ecco, Facebook oggi è principalmente questo ma in formato digitale. 


Del resto Facebook nasce come community molto personale, doveva essere un collegamento tra conoscenze nella vita reale che potevano attraverso il mondo virtuale parlarsi e confrontarsi, è diventato qualcosa di diverso, un megafono per dire tutto e il contrario di tutto, un microfono sul mondo che però è quasi sempre spento, quindi parlano parlano parlano ma nessuno li ascolta. 


Per le aziende o i personaggi famosi, per chi lavora con i Social Media, Facebook è solo un'appendice, un extra che va tenuto in vita per raggiungere quella fetta di pubblico over ma che in realtà porta a risultati abbastanza deludenti e trascurabili. Se pensiamo che ci sono "giornali" o "televisioni" locali che sono sbarcati su Facebook solo nell'ultimo anno, credendo di aver portato innovazione, la visione del tutto ci appare ancora più triste e raccapricciante. 


Poi abbiamo Instagram, il social network che più è cambiato rispetto alle sue origini, quello che l'utente medio fatica di più a comprendere, capire ed usare. Prima dell'acquisizione da parte di "Meta", la prima versione originale di Instagram era quello di un social fotografico ma di livello semi-professionale o comunque evoluto. Su Instagram non pubblicavi la foto della vacanza a Bergeggi o la fetta di torta comprata al supermercato. C'era una logica, una narrativa, un'attenzione al dettaglio. Successivamente il tutto si è evoluto, sono arrivati i Reel (video), le stories, quelle foto sono diventate sempre più roba di largo consumo e sempre meno Arte. 


Sono arrivati gli Influencer prima e i Creator poi che hanno dato ad Instagram una dimensione ancora più professionale, salvo alcune eccezioni ovviamente ma poi, come per Facebook, sono arrivati gli utenti medi, quelli della festa della birra o della vacanza a Bergeggi, quelli che si credono popolari perchè hanno scattato una foto di merda e l'hanno pubblicata, quelli che credono che della loro vita freghi qualcosa a qualcuno. Così anche Instagram ha perso un po' della sia elitaria professionalità, diventando un'accozzaglia del di tutto e di più. 


Ultimamente, con la rinascita delle foto, merito dei "caroselli", Instagram sta provando a riprendersi un ruolo più interessante ma la gran massa di utenti medi che l'ha invaso, non solo per guardare ma anche per pubblicare, rende la pulizia cosa ardua e a dir poco impossibile. 


L'utente medio non capisce che la foto della comunione del bambino, non interessa a nessuno, a meno che non si tratti di un bambino famoso per qualche motivo, non si rendono conto che quel contenuto non arriva, è visto da pochissimi utenti perchè non è in grado di superare i principi base minimali dell'algoritmo, ignorano che stanno producendo un contenuto totalmente inutile. Per l'utente medio "Meta" ha inventato lo stato di WhatsApp, ovvero pubblichi una schifezza che verrà vista dai tuoi amici e parenti, punto, fine. 


C'è poi Tik Tok, la realtà forse più interessante e ancora tutto sommato libera dall'utente medio che non ha la minima idea di cosa sia e di come funzioni. E' altresì vero che l'età media è molto bassa, parliamo di ragazzini che lo usano per guardare video più o meno divertenti, balletti ma anche tutorial e contenuti più culturalmente stimolanti. Tik Tok è una sorta di ibrido, guardo i contenuti come su You Tube ma all'occorrenza mi sento più libero di crearne dei miei, il fatto che dovrebbero essere per lo più video, impedisce inoltre all'utente medio di interferire perchè un conto è buttare una serie di foto sfocate su Instagram, l'altro è metterci la faccia con un video vero. 


Insomma, abbiamo capito che Facebook è una causa persa, buono solo per farsi gli affari di amici e parenti e poco altro, magari utile per leggere qualche fake news sui vari "giornali" online locali. Instagram dovrebbe essere utile per lavorarci oppure da utente medio per prendere spunto, guardare, informarsi, evitando però di postare troppe cavolate. Tik Tok è svago puro ma anche cultura contemporanea, si può usare per farsi due risate ma anche per imparare qualcosa. 


I Social Media, in conclusione, non dovrebbero essere un luogo dove buttare le raccapriccevoli ed inutili immagini di una vita mediocre e senza via d'uscita, dovrebbero altresì essere un punto di riferimento per creare qualcosa di utile, per dare un qualcosa, per crescere, per creare valore e magari anche ricchezza. 


Prima di pubblicare, fatevi questa domanda: questo contenuto, sarà utile a qualcuno??