INVENTING ANNA


Recensione e Riflessioni, Serie TV Netflix



L'unica certezza che abbiamo è che tutto ciò che Shonda Rhimes tocca, alla fine si trasforma in oro. Si tratti di Serie TV totalmente di fantasia o tratte da storie vere, il risultato è sempre un successo che ci emoziona e in qualche modo riesce anche a farci riflettere. Non è da meno "Inventing Anna" la Serie TV disponibile su Netflix che racconta la vera storia di Anna Sorokin, la ragazza Russa che ha provato a scardinare gli equilibri dell'Élite di Manhattan.

In un mondo al servizio del Dio denaro, dove tutti inseguono il successo ed i soldi, un mondo spietato e senza remore fatto di arrivisti, bugiardi, approfittatori e privilegiati, una giovane ragazza Russa, cerca di ritagliarsi il suo spazio, giocando con le loro stesse carte truccate ma non sa che per lei quel mazzo è off-limits.

Anna Sorokin, è oggi ricordata come la truffatrice di Manhattan, colei che ha provato a rubare soldi a ricchi banchieri, affaristi, milionari e signorotti che detengono il vero potere culturale e finanziario della Grande Mela ma sarà veramente così?

La Serie TV Netflix "Inventing Anna" racconta la storia vera di come una ventenne Russa, sia diventata la ricca ereditiera Anna Delvey, una ragazza in apparenza normale, capace di attrarre le attenzioni di tutti quegli approfittatori che fiutando il denaro si sono in qualche modo fatti abbindolare dalla sua storia totalmente inventata o quasi. 

Questa è la chiave di lettura di questa vicenda che alla fine ha avuto un'unica colpevole ma che nei fatti ha mostrato al mondo il marcio di un sistema autoreferenziale, chiuso ed inarrivabile, assetato solo di denaro e guadagni che scarica chiunque non rientri più nei suoi piani di business, senza pietà.

Finché la giovane Anna, aveva del denaro da spendere, era infatti il centro dell'universo di molti. I banchieri già immaginavano di spartirsi i suoi guadagni, le amiche più o meno sincere, si godevano i privilegi di un'amicizia extra lusso fatta di spa, cene lussuose e viaggi sfarzosi. Quando però tutto questo afflusso di banconote è finito, in un attimo è svanita nel nulla anche l'amicizia, la stima, la collaborazione. 

Certamente Anna Sorokin non ha giocato in modo pulito, ha mentito, si è inventata un personaggio, una storia ma in quel mondo specifico, questa era l'unica possibilità che aveva per poter avere una chance, un'opportunità. Senza queste carte truccate, nemmeno avrebbe potuto sedersi al tavolo da gioco, insomma, ha usato lo stesso modus operandi che questi personaggi usano nell'impunità costantemente.  

E' dunque Anna Sorokin la vera truffatrice, la colpevole oltre ogni ragionevole dubbio? Secondo noi la risposta è NO! Se Anna è colpevole, lo sono anche tutti gli altri, i mentitori seriali, i ricchi paperoni, i banchieri che prestano denaro solo a chi lo ha già, lo sono tutti quei personaggi noti che aprono le porte della loro nicchia solo agli amici, lasciando fuori tutti gli altri. Il colpevole è un sistema chiuso in se stesso, autoreferenziale che predica inclusività da un club esclusivo accessibile solo su invito.

"Inventing Anna" ci ha insegnato questo e Shonda Rhimes che in ogni sua produzione, cerca sempre di inserire tematiche sociali, anche questa volta ci ha lasciato qualcosa. Una riflessione, una consapevolezza. 

Nella vita reale, come nella Serie TV, alla fine Anna Sorokin verrà condannata, non per tutti i capi d'imputazione ma per una buona parte di essi, avrà il massimo della pena, come il più spietato dei criminali perchè il suo è stato un crimine di lesa maestà, ha osato entrare in un sistema chiuso che non accetta estranei, un sistema che imbroglia ma che non accetta di essere imbrogliato, Anna è il classico caso di "punirne uno, per educarne tanti" un monito a chiunque in futuro volesse provare anche solo ad avvicinarsi a quella cerchia inarrivabile. 

Se non l'avete ancora vista, guardate "Inventing Anna" una miniserie lunga (ben 9 episodi, di più di un'ora) ma che merita sicuramente l'attenzione, una storia vera, raccontata bene, con qualche sfumatura di colore che la rende ancora più avvincente e che alla fine vi lascerà una riflessione importante sulla nostra società.




Articolo a cura di Davide Gerbino, Correspondent Creator per DG Network e ToMyChart



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