LA CASA DELLE VOCI

Recensione Libro di Donato Carrisi




Donato Carrisi è un celebre scrittore, sceneggiatore, giornalista e regista italiano. Vincitore di molti premi letterari e cinematografici scrive anche per il Corriere della Sera.

Ha esordito, letterariamente con “Il Suggeritore” nel 2009 e da lì non si è più fermato. Laureato in giurisprudenza si specializza in criminologia e scienze del comportamento e si dedica alla realizzazione di Thriller mozzafiato pieni di colpi di scena e intuizioni geniali che lasciano tutti a bocca aperta. E’ abitualmente primo in classifica con ogni nuova uscita.


Questo thriller psicologico pubblicato nel 2019 è il primo del ciclo di Pietro Gerber. La storia è ambientata a Firenze dove il nostro protagonista lavora come psicologo infantile specializzato nell’ipnosi. Collabora con il magistrato del tribunale dei minori Anita Baldi ed è conosciuto nell’ambiente come “l’addormentatore di bambini”.


Durante una giornata come altre riceve una strana chiamata da una collega australiana che gli chiede aiuto per una sua paziente, un'adulta, che dopo una seduta di ipnosi dice di aver ucciso suo fratello quando era bambina. 

Riluttante, Pietro accetta di valutare il caso, ma già dopo il loro primo incontro qualcosa di quella donna gli sembra strano. Come spesso accade il suo intuito non mente e da quel momento dovrà districarsi con una serie di avvenimenti che porteranno anche sua moglie Silvia e il suo bambino in serio pericolo. Pietro non è l’uomo che si arrende anche perchè questa paziente, Hanna Hall, nasconde un segreto che non riguarda solo la sua infanzia traumatica da nomade, ma sembra che coinvolga anche lo psicologo. 

Segreti, promesse e tradimenti porteranno Pietro sotto un cipresso nel giardino della casa delle voci e lì finalmente capirà…9..8..7……ora puoi aprire gli occhi.


Un thriller da leggere senza fermarsi, anche perchè la penna di Donato Carrisi ti impedisce di farlo, pieno di colpi di scena e ragionamenti al limite della pazzia. Un linguaggio chiaro e familiare che ti aiuta a districarti nella rete della psiche dei pazienti e del terapeuta. Un finale che non ti aspetti e che intuisci praticamente mentre lo stai leggendo e quasi pensi “come ho fatto a non capirlo prima!”, ma la bravura sta in quello; lasciare sotto gli occhi la soluzione ma fartela vedere solo quando è il momento. 


Cosa dire di più di un libro così. 

Ogni commento è superfluo.

Leggerlo è l’unica cosa che bisogna fare.

Non ve ne pentirete.