libertà condizionata


Il Diritto di Stampa che non c'è




Ci fanno sempre sorridere quelle giornate in cui si celebra la "Libertà di Stampa" con il presidente della Repubblica Mattarella che ringrazia i giornalisti per il loro Lavoro al servizio della Democrazia. Ci fanno sorridere per non piangere perchè aldilà della belle parole e della retorica di circostanza, la verità è ben diversa da quella narrata. 

In Italia non esiste una vera Libertà di Stampa, potremmo dire che in buona parte del mondo il lavoro del vero giornalista è ormai qualcosa di molto diverso da ciò che dovrebbe essere ma per contestualizzare meglio il nostro pensiero, ci limiteremo al nostro paese. 

E' allarme Fascismo? La Libertà è messa a rischio dai nostalgici del ventennio che si nascondono tra gli scranni del governo di Giorgia Meloni? Niente affatto... La Libertà di Stampa è quotidianamente messa in discussione dalla nostra stessa società, dalle consuetudini, dagli usi e costumi di carattere clientelare e marchettaro che determinano ciò che può o non può passere all'opinione pubblica come notizia, informazione, pensiero.

I primi a mettere in discussione la Libertà di Stampa e il Diritto di Cronaca, sono probabilmente gli stessi giornalisti o sedicenti tali, non basta avere un tesserino o essersi iscritti al cosiddetto ordine, tra l'altro ironia della sorte, istituito proprio durante il ventennio (quello vero) e inspiegabilmente ancora  attivo, per definirsi realmente tali. 

Oggi la gran parte del giornalismo, si limita ad un copia-incolla, al comunicato stampa che diventa notizia, al sentito dire che fa tendenza e magari click, allora perchè non metterlo in prima pagina. La Cronaca sul Territorio, l'inchiesta, l'approfondimento e la ricerca, sono azioni ormai marginali che quando ancora esistono, tendono ad avere l'unico obiettivo di screditare qualcuno, su richiesta di qualcun altro, un lavoro su commissione insomma. 

Leggiamo ogni tanto di "inchieste esclusive" che "scoprono" chissà quale malaffare nascosto nell'oscurità di qualche gabinetto di partito o cricca segreta, casualmente però tali "inchieste" non vanno mai a colpire il vero potere, il vero marcio o a scoperchiare il vero scandalo. Si limitano a fare il gioco dello stesso vero potere, forse perchè è questo stesso vero potere a pagare tali "inchieste". 

La Libertà di Stampa è costantemente umiliata e messa a tacere anche nel mondo della Musica e dello Spettacolo. Come DG Network ci occupiamo in gran parte di Cultura, oltre che di informazione, parliamo di Concerti, di Eventi, facciamo Recensioni autentiche e veritiere perchè il senso del Giornalismo anche Musicale è esattamente questo. Lavoriamo a stretto contatto con ToMyChart, l'unico Magazine Musicale Indipendente d'Italia e ci rendiamo conto che anche in un settore in apparenza più "leggero" il Pensiero Libero e il Diritto di Cronaca, vengono spesso messi in discussione.

Pensiamo ad esempio ai Concerti. Il lettore medio, leggendo una recensione su di un giornale o su di un sito, pensa che il giornalista autore dell'articolo, sarà andato al Live, l'avrà seguito con attenzione e poi ne avrà fatto un resoconto basandosi sulla sua esperienza e magari anche sulla sua idea personale e soggettiva. Niente di più lontano dalla realtà.

La maggior parte delle Recensioni si limitano ad un copia-incolla del comunicato stampa, inviato alla redazione del giornale dall'ufficio stampa dell'Artista. Se questa sera a Milano c'è il concerto di Pinko Pallino, domani mattina il suo ufficio stampa manderà un'entusiastica recensione ai giornali che la pubblicheranno e magari incasseranno pure la marchetta per il servizio offerto. E' un sistema che mette d'accordo tutti. 

L'Artista mantiene sempre una bella immagine, a prescindere da quanto accaduto, il giornale ha sempre la notizia fresca e pure il contributo economico, il giornalista ha un nuovo articolo senza neppure uscire dal suo ufficio. La Libertà di Stampa anche in questo caso è palesemente negata e messa in discussione ma i primi ad esserne felici sono proprio i "giornalisti".

Questa è la prassi ma se c'è un Giornalista serio e volenteroso che vuole raccontare un Concerto, veramente, garantendo al lettore o allo spettatore un'informazione libera ed indipendente? Gli verranno messi paletti e bastoni tra le ruote, quasi mai otterrà un accredito per garantire il suo Diritto di Cronaca e anche qualora dovesse per qualche svista, riuscire ad entrare all'evento, gli verrà impedito di mostrare al suo pubblico quanto realmente accaduto. Insomma, Libertà Condizionata o diritto di stampa ma con bavaglio. 

Stiamo parlando di Musica, di Cultura, di Spettacolo insomma di Intrattenimento, della parte leggera della vita. Immaginate tutto questo, in contesti decisamente più seri e delicati. Elezioni Politiche, Guerre, Pandemie, Cambiamento Climatico, Catastrofi Ambientali, Case Farmaceutiche ect... se sugli argomenti "frivoli" c'è tale omertà penserete mica che su tematiche più importanti le cose siano diverse? Semmai, sarà ancora peggio. 

Insomma, quando il presidente della Repubblica, Mattarella, invoca giustamente la Libertà di Stampa, dovrebbe però aggiungere che il diritto di cronaca non è tale, solo quando cerca di screditare Casa Pound o i Giovani di Fratelli d'Italia, la vera Libertà di Stampa non ha colore politico, non ha padroni, è l'essenza più vera ed autentica della Democrazia, quella che oggi più che mai è sempre più a rischio.


Articolo a cura della Redazione di DG News per DG Network


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