TEDUA

Recensione Concerto IDays Milano





C'è chi è rimasto in fila dalle 5 del mattino, per sperare in un posto in prima fila. C'è chi per un soffio non si perdeva lo show, a causa della fila immensa. Tutto questo è il doppio live di Tedua agli IDays di Milano. L'Ippodromo della Maura è stato invaso da più di 100mila Ragazzi, divisi in due serate da tutto esaurito, per un Live che ha celebrato la scena Trap italiana a 360°.

Vieni agli IDays per vedere Tedua e ti ritrovi anche Lazza, Sfera Ebbasta, Tony Effe, Capo Plaza, J-Ax, Annalisa, Angelina Mango, Massimo Pericolo, Bresh... insomma il gotha della Musica giovane contemporanea, tutti lì, a celebrare il Paradiso di Mario. 

Lo hanno incoronato così ufficialmente, oggi è lui il Re della Trap. Il suo ultimo Album "La Divina Commedia" compresa la nuova edizione, con nuovi brani inediti, ha spaccato le classifiche per mesi, diventando il lavoro discografico più venduto e ascoltato della nuova era. Se pensate che un mostro della Musica mondiale come 21 Savage, è stato costretto ad aprire la serata di Tedua, come uno scalda pubblico qualunque, di fronte ad una massa praticamente immobile che aspettava Mario e di fatto ha snobbato il rapper Americano, significa che siamo di fronte a qualcosa di epocale. 

Forse gli stessi organizzatori sono stati spiazzati da questa affluenza, così importante. Una marea umana di giovanissimi che ha invaso l'intera zona fin dalle prime luci del mattino, sotto il sole, senza acqua e senza beni di prima necessità. Le regole impediscono infatti al pubblico di portarsi da casa cibo e bevande che devono acquistare in loco, a prezzi vergognosi. Eppure, mentre il pre-show inizia con Night Skinny e Kid Yugi, con ancora tantissimi ragazzi fermi fuori dai cancelli, in attesa di entrare, lo spettacolo va avanti, tra una sorta di delirio collettivo di massa e un'isteria generale che neanche fossimo a Woodstock. 

E' l'antipasto di quello che sarà il Live di Tedua. Quando il sole cala, sale sul palco. Carico come non mai, pronto insieme ai suoi Amici più cari a celebrare il potere della Trap. In Italia almeno, non vi è altro in questo momento capace di tanto. Non bisogna guardare troppo all'intonazione, alla perfezione stilistica, alla qualità della performace. Questa è Musica da strada, per la strada, scritta negli hotel ma pensando ai ragazzi più fragili, agli ultimi, al ghetto. 

Chi ha aspettato più di 12 ore per essere lì in prima fila, chi ancora ha aspettato più di 10 ore per vedere Tedua sul maxi schermo, chi si è fatto centinaia di chilometri per ascoltarlo in lontananza, tutta questa gente è in exasti al rif di ognuna delle sue canzoni. Due ore e mezza di Musica, di pezzi che stanno facendo la storia, di melodie che scorrono come pioggia sui volti dei Ragazzi, quasi tutti giovanissimi, molti al primo Live della loro vita. E' una festa generazionale, adolescenziale che cresce sulle note di questo ragazzo genovese dalla penna fina, dalla voce non perfetta ed intonata ma capace di emozionare centinaia di migliaia di persone. 

Si alternano sul palco i nomi più illustri della scena, i tanti feat. presenti nell'Album, sfilano uno dopo l'altro, trasformando il Concerto di Tedua in un Festival della Trap. Alla fine il pubblico è felice, dimentica in fretta le ore di disagio, il caldo e pure quel 21 Savage che riempie stadi in giro per il mondo ma che a Milano fa da spalla a Tedua

C'è poco da aggiungere. Come DG Network, grazie al Magazine Musicale Indipendente ToMyChart, abbiamo avuto la possibilità di esserci, in entrambe le serate, raccontando tutto da una visione privilegiata, il nostro racconto completo senza filtri né censure, sarà presto disponibile in una nuova puntata di ON STAGE. Restiamo comunque l'unica informazione libera presente a questi tipi di eventi e come tale abbiamo l'obbligo e il dovere di guardarci attorno e di testimoniare quanto vediamo. Il nostro resoconto finale, a differenza di tutti gli altri, non si limita ad un copia-incolla, del comunicato stampa, quello lo lasciamo fare alla concorrenza, noi vogliamo dire la nostra, partendo da ciò che vediamo, sul campo, con i nostri occhi. 

Su Tedua nulla da dire, è bravo, carismatico, sa tenere alla grande il palco nonostante la giovane età, è amatissimo dal suo pubblico e questo gli dà una carica senza eguali. Dal punto di vista vocale abbiamo delle lacune non indifferenti ma sulla scena Trap non è certo un caso isolato. Ci sarebbe da dire molto sulla gestione dell'evento. Una riflessione che abbiamo già fatto altro volte che in generale coinvolge tutti i Festival e non solo. Il pubblico pagante, diventa un oggetto senza diritti, un'arancia da spremere per poi gettare via quando non ha più succo da dare. C'è tanta aggressività gratuita, nei confronti di ragazzini che in fin dei conti, vorrebbero solo divertirsi. Il 90% del pubblico, segue l'evento da un maxi schermo, quando poche centinaia di "V.I.P." possono invece starsene a pochi passi dal palco, comodi, quasi a rimarcare la differenza di classe sociale. 

Ormai questa è una prassi, lo sappiamo ma ogni volta, noi che siamo l'unica informazione libera presente, tutto questo ci fa male. 


Articolo a Cura del Nostro Correspondent Creator Davide Gerbino per DG Network e ToMyChart 


Gli altri utenti hanno apprezzato anche...