bambini lupo

Recensione Libro di Vera Buck

Vera Buck è un'autrice tedesca. Ha studiato giornalismo, letteratura e sceneggiatura in Europa e alle Hawaii e lavorato come autrice freelance a Zurigo. , pubblicato in Italia da Giunti nel 2024, è il suo esordio nel campo dei thriller, un successo di critica e di vendita in Germania.


Bambini Lupo” è un thriller ambientato a Jakobsleiter un piccolo villaggio arroccato tra le montagne svizzere. Protagonisti tre bambini o meglio due adolescenti e una bambina che si trovano a fare i conti con la discriminazione da parte degli abitanti della vicina cittadina Almenen


Jesse e Rebekka percorrono ogni giorno l’impervio sentiero che dal loro villaggio porta al primo paese fornito di scuola e attività di prima necessità. Frequentano le lezioni e fanno provvista per i loro famigliari e vicini e sono gli unici autorizzati a frequentare Almenen. Rebekka sogna la città mentre Jesse sogna Rebekka. Insieme a loro la piccola Edith che a scuola invece non ci va e anzi le viene imposto di tenersi bene alla larga dalla cittadina, ma la sua curiosità è alta e la piccola, forte delle sue doti mimetiche e atletiche sviluppate in alta montagna e nei boschi, segue i due ragazzi quasi ogni giorno per curiosare e spiare. 


“..So essere davvero silenziosa. A volte giù ad Almenen provo quanto tempo riesco a seguire qualcuno senza che si volti. Sono così vicina dietro di loro che posso sfiorarli e poi all’improvviso si fermano, si toccano la nuca, ma prima che si girino io mi sono nascosta già da un bel pezzo dietro l’angolo di una casa. Almenen è piena di buoni nascondigli, quasi come il bosco..”


Smilla è una praticante nel giornale della città e da tempo ormai non si dà pace a causa della sparizione della sua amica Juli quando erano ragazzine durante una gita in montagna. Da allora indaga su ogni notizia di donna scomparsa. Le loro strade si intrecciano quando la nuova insegnante della scuola di Almenen scompare così come la giovane Rebekka. Jesse non si dà per vinto e cerca in ogni modo di ritrovare la sua amica. 


“..Trova l’uscita Rebekka…Annuisco. Trova l’uscita. Una regola chiara. Se ce la faccio allora smetterà anche con questo…”


Nel farlo però si trova costretto a mettere in discussione tutto quello che conosce; il suo intero villaggio così come la sua famiglia. La sua vita si scopre essere un insieme di menzogne e così anche le persone che lui crede dovrebbero aiutarlo saranno dispensatori di altrettante bugie. Le azioni di Jesse e le indagini di Smilla metteranno fine al tormento della giovane reporter portando alla luce misteri sepolti nelle montagne e saranno il cambiamento che serviva al giovane per trovare una vita migliore. Sarà davvero così?


“..Voglio avere la possibilità di chiamare un medico, se i miei genitori ne hanno bisogno…Voglio che mia madre sia felice. Non so ancora se posso lasciare la montagna come avrebbe voluto lei, ma non voglio neanche dovermi nascondere continuamente quassù…”


“Bambini Lupo” tratta di un mistero avvolto in un altro mistero quindi capirete la mia difficoltà nel raccontarvi la trama non volendo fare troppi spoiler. Un thriller ma anche un giallo e anche un testo introspettivo e descrittivo di una forma di società, quella delle montagne, che si confronta con il progresso e la modernità della città e della società di oggi. Quattrocentotrenta pagine divise in piccoli capitoli ognuno dedicato a un personaggio diverso della storia. Focus in particolare su Jesse e Edith che saranno il fulcro del libro e ovviamente Smilla. Come molti ,penso, sono stata attratta dalla copertina in stile Rekulak che con “Teddy” mi ha rapita e conquistata.


A mio parere le similitudini finiscono qui.


Copertina a parte il contenuto di “Bambini Lupo” non ha lo stesso carattere e coinvolgimento che Rekulak ha saputo dare al suo “Teddy”. La storia è sì affascinante grazie all’ambientazione e alle descrizioni del territorio dell’alta anzi altissima montagna in cui è ambientato, ma per quanto riguarda la suspense e il thriller a mio avviso c’è ancora da lavorare. Vengono date informazioni a volte corrette e a volte errate con lo scopo forse di far rimanere il lettore attaccato alle pagine. Il meccanismo di confusione è stato voluto dall’autrice, così ho letto in un intervista, per dare maggiore coinvolgimento e con l’intento di portare ,chi prova a risolvere il mistero, volutamente sulla strada sbagliata proprio come fanno gli abitanti di Jakobsleiter con i loro cartelli di pericolo e le indicazione errate. 


Questo giochino su di me non ha sortito questo effetto anzi mi ha reso tutto molto più confuso e mi ha quasi annoiato. La scrittura è comunque scorrevole e molto ben impostata. Le descrizioni dei paesaggi ,frutto dell’esperienza dell’autrice in montagna, sono molto realistiche e ti portano esattamente nei luoghi dove immagini tutto stia succedendo. 


Il finale…beh…risolutivo…più o meno.


La presenza dei lupi come da anticipazione su titolo e copertina rimane marginale. Ovviamente non mi immaginavo una storia alla “il libro della giungla” ma mi aspettavo una qualche partecipazione più insistente e sicuramente più rilevante all’interno della storia. “Bambini Lupo” per via del fatto che vivono in montagna isolati e in stretta relazione con la natura e i suoi boschi? 


Non so’ non credo fosse necessaria come tratto distintivo per il titolo. Sicuramente il tutto è stato fatto per seguire la scia di Rekulak e del suo successo, ma per quanto mi riguarda non è stata una buona scelta. Per essere un esordio è sicuramente un buon punto di partenza e mi auguro che nelle prossime uscite l’autrice migliori e renda le sue storie più accattivanti e cerchi di emulare meno i colleghi. 


“..E’ tempo di dirti addio, Juli, ma se hai bisogno di me sai dove trovarmi. Manda un lupo o qualcosa del genere. Imparero’ a leggere i tuoi segnali…”